Secondo Kyocera, l’aumento delle prestazioni della cella solare è dovuto a una serie di fattori, come il miglioramento della qualità di elettrodi e wafer, insieme alla riduzione del vettore di ricombinazione: questo sarebbe, in particolare, l’elemento centrale che avrebbe portato ai risultati attuali.
La ricombinazione è il processo opposto a quello che serve per produrre energia elettrica: un processo in cui le cariche elettriche positive e negative si ricombinano. Gli esperti di Kyocera hanno associato alla cella un emettitore passivato posto sulla parte superiore e un sistema di diffusione nella parte posteriore, in modo da ridurre il fenomeno di ricombinazione e aumentare così l’efficienza di conversione.
Oltre a un miglioramento sulle celle policristalline Kyocera sta lavorando anche a quelle monocristalline e si prepara a lanciare sul mercato i primi modelli del suo modulo solare “mono-Si” sul mercato giapponese: l’obiettivo dell’azienda nipponica è aumentare l’efficienza di conversione fino al 22% entro i prossimi anni.
Fonte GREENSTYLE