Di seguito uno stralcio del testo di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate:
“i sistemi di accumulo avrebbero la funzione di immagazzinare l’energia prodotta in esubero dall’impianto fotovoltaico e di rilasciarla nei momenti in cui l’impianto fotovoltaico non riesce a sopperire alle esigenze dell’abitazione (ad esempio, durante la notte oppure nei casi in cui il consumo è maggiore rispetto alla produzione da fotovoltaico), consentendo di aumentare la capacità di autoconsumo dell’impianto fotovoltaico, con benefici di tipo economico (si eviterebbe il riacquisto dalla rete di energia precedentemente venduta) ed energetico (si ridurrebbero le dispersioni collegate alla trasmissione di energia).”
“Con riferimento a tale ultimo aspetto (conseguimento di risparmio energetico - indispensabile per ricondurre l’intervento all’ambito applicativo della lettera h) dell’art. 16-bis del TUIR) – continua il chiarimento delle Entrate - è stato acquisito l’avviso del Ministero dello Sviluppo Economico, secondo il quale l’installazione del predetto sistema di accumulo non può ritenersi di per sé un intervento finalizzato al conseguimento di un risparmio energetico. La riconducibilità del suddetto intervento alla citata lettera h) sarebbe, tuttavia, consentita nel caso in cui l’acquisto del sistema di accumulo sia contestuale o successivo a quello dell’impianto fotovoltaico, configurandosi, in dette ipotesi, il sistema di accumulo come un elemento funzionalmente collegato all’impianto fotovoltaico, in grado di migliorarne le potenzialità”
“In ogni caso, il limite di spesa ammesso alla detrazione (attualmente pari a 96.000 €) rimane unico e riguarda sia l’impianto fotovoltaico che il sistema di accumulo. Se l’acquisto del sistema di accumulo è effettuato in un periodo di imposta successivo a quello di acquisto dell’impianto fotovoltaico, ai fini del raggiungimento del suddetto limite di spesa, occorrerà tener conto delle spese precedentemente sostenute per l’impianto fotovoltaico.”
Una buona notizia a chiarimento definitivo di tanti dubbi diffusi tra gli operatori.
Fonte: QualEnergia