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16 Nov

Adottata la SEN, il fotovoltaico dovrà triplicare entro il 2030

13.11.2017 - I ministri allo Sviluppo Economico Carlo Calenda e all‘Ambiente Gian Luca Galletti hanno firmato il decreto interministeriale che dà vita alla Strategia energetica nazionale (SEN) 2017. Si tratta di un piano decennale di circa 300 pagine che indirizza le linee di sviluppo del cambiamento energetico del nostro paese.

 Strategia energetica nazionale SEN 2017

Il documento conferma i rumors che lo hanno preceduto e rispetto alla versione di giugno vede un leggero aumento degli obiettivi di copertura delle rinnovabili sui consumi primari al 2030 (28 per cento invece del 27, nel 2015 la quota è stata del 17,5) e della copertura delle rinnovabili sui consumi elettrici (55 per cento invece del 48-50; nel 2015 si è arrivati al 33,5 per cento). L‘obiettivo di riduzione dei consumi primari è indicato in 10 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) l‘anno, da 118 a 108.
Per raggiungere questi obiettivi gli estensori del documento prevedono investimenti complessivi aggiuntivi di 175 miliardi al 2030, ripartiti in 30 miliardi per reti e infrastrutture gas e elettrico, 35 miliardi per fonti rinnovabili, 110 miliardi per l’efficienza energetica. Entro il 2025 inoltre è previsto il phase-out della generazione elettrica da carbone (in Italia è attualmente di circa otto gigawatt, il 15 per cento del totale).
Al fotovoltaico viene assegnata una parte da protagonista nella roadmap per la copertura del 55 per cento dei consumi elettrici entro il 2030. La produzione dovrà infatti triplicare, dai poco più di 20 terawattora nel 2015 ai circa 70 nel 2030. Non si prevede alcun ritorno agli incentivi ma nuovi strumenti come le aste competitive e per favorire la compravendita a lungo termine PPA per quanto riguarda i grandi impianti, con l‘eventuale presenza di garanzie pubbliche.
Per quanto riguarda la tutela del paesaggio, verrà data priorità all’uso di aree industriali dismesse, capannoni e tetti, oltre che ai recuperi di efficienza degli impianti esistenti. Regioni e amministrazioni pubbliche potranno anche individuare aree, non altrimenti valorizzabili, da destinare alla produzione energetica rinnovabile.
Si prevede inoltre la partecipazione dei produttori da energie rinnovabile al mercato dei servizi di dispacciamento, eventualmente attraverso aggregatori.
Viene infine confermata l‘esenzione del pagamento degli oneri di sistema sull‘energia autoconsumata e si porrà mano a una semplificazione delle configurazioni in autoconsumo, andando nella direzione delle collettività dell‘energia.